Videosorveglianza negli asili: i fatti di Venafro accendono il dibattito anche in Molise

La legge sulla videosorveglianza nelle aule, dopo l’ok della Camera, è ferma in Senato. Il Garante della privacy, però, tiene a precisare che le telecamere devono essere utilizzate con cautela, in quanto un uso eccessivo potrebbe impedire il libero sviluppo dei bambini.

Videosorveglianza negli asili

Uno dei dibattiti più accessi di questi ultimi anni riguarda l’utilizzo delle telecamere negli asili per prevenire eventuali maltrattamenti. Se da una parte i sostenitori affermano che i dispositivi servirebbero più che altro come deterrente per scongiurare l’attuazione di comportamenti violenti da parte degli insegnanti nei confronti dei piccoli allievi, i contrari, invece, ritengono che si tratti di una “scelta demagogica”, per tanto da condannare.

Di fatto, in Lombardia, a novembre scorso, è passato un disegno di legge che prevede la presenza della videosorveglianza negli asili nido. Tale passo è stato attuato soprattutto dopo i ripetuti abusi messi in atto da un maestro di Pero nei confronti dei suoi piccoli alunni.

Maltrattamenti all’asilo anche in Molise

Anche in Molise, venerdì scorso (18 gennaio), si è dovuto fare i conti con spintoni, botte, punizioni umilianti e strattonamenti. La scuola dell’infanzia Carmelot di Venafro è stata lo scenario di questi incresciosi episodi.

In quelle mura, dove i bambini avrebbero dovuto sentirsi al sicuro, infatti, si è superato il limite della severità, che è sfociata in veri e propri abusi, di cui sono accusate le maestre, responsabili dell’educazione dei bambini. I loro oltraggiosi comportamenti sono stati ripresi dalle microspie che sono state posizionate nell’edificio dalla Polizia.

Tale fatto ha aperto, anche n Molise, il dibattito sulla necessità di dotare le scuole materne di telecamere di sicurezza. L’onorevole di Forza Italia Annalelsa Tartaglione ha fatto sapere che la norma è già pronta. Anche il ministro Busetti, titolare del MIUR, sembra essere favorevole alla proposta, tant’è che ha affermato: “A livello preventivo le telecamere potrebbero avere sicuramente un effetto positivo“.

La legge sulla videosorveglianza agli asili è passata alla Camera

Il 23 ottobre scorso, la legge sulla videosorveglianza agli asili ed alle case di cura è passata alla Camera. A mostrarsi favorevoli sono stati i 5 stelle e tutta la destra, mentre contrari Pd e gruppo Misto.

Secondo quanto riportato nel testo, le telecamere a circuito chiuso potranno essere installate nelle scuole materne sia pubbliche che private, e le registrazioni potranno essere visionate solamente dopo la denuncia, dalla polizia.

Il Garante della privacy, Antonello Soro, tuttavia, ha espresso numerose riserve al riguardo, anche se bisogna dire che la norma, attualmente ferma nella Commissione costituzionale del Senato, non prevede l’obbligo  di introdurre obiettivi fissi negli asili e nelle strutture socio assistenziali che si prendono cura degli anziani o dei disabili, ma solo la facoltà.

La condanna del Garante della privacy nel 2013

Di fatto, già nel 2013 il Garante della privacy aveva storto il naso all’idea di posizionare le telecamere negli asili. Infatti, in quel periodo aveva scritto: “Sistemi di controllo così intrusivi come le webcam devono essere usati con estrema cautela perché, oltre a incidere sulla libertà di insegnamento, possono ingenerare nel minore, fin dai primi anni di vita, la percezione che sia ‘normale’ essere continuamente sorvegliati, come pure condizionare la spontaneità del rapporto con gli insegnanti. La tranquillità dei genitori non può essere raggiunta a scapito del libero sviluppo dei figli. Non possiamo, per placare le nostre ansie di adulti, trasformare la società in cui viviamo in un mondo di ipersorvegliati, a partire dai nostri bambini”.

Ed effettivamente, queste parole non possono che far riflettere, in quanto i più piccoli meritano di andare all’asilo in totale sicurezza, ma anche di potersi esprimere a pieno senza troppe limitazioni, soprattutto in tenera età, giacché nella vita ne avranno anche troppe.

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