Stereogrammi: alla scoperta di un mondo fatto di immagini

Anche se non vengono conosciuti per il nome che portano, tutti hanno visto almeno una volta nella vita i cosiddetti “stereogrammi”. Vengono anche conosciute con il nome di immagini stereoscopiche e si tratta sostanzialmente di immagini piane e bidimensionali che hanno la particolarità di poter essere osservate e percepite in maniera differente dall’occhio destro e dall’occhio sinistro. Questo allo scopo di andare ad ottenere una sorta di illusionismo dato per l’appunto dall’illusione ottica in cui si viene coinvolti.

Perciò sicuramente quando si guarda una stereogramma la percezione è quella di venire ingannati da ciò che si vede e la tentazione è quella di approfondirne l’osservazione per cercare di capire quale immagine realmente celino. Poche persone si fermano dunque ad una prima occhiata, ma tutti poi si applicano per poter capire qual è l’elemento che deve essere messo a fuoco per trarre una immagine più nitida e comprensibile da definire.

Gli stereogrammi non sono una acquisizione nuova, è da tanto tempo che si utilizzano delle immagini che creano visioni e non sono certo stati inventati nel corso degli ultimi anni ma in passato venivano visualizzati grazie all’ausilio di uno strumento denominato stereoscopio, oppure attraverso degli appositi occhiali. Lo stereo gramma è stato scoperto nel 1883, anno in cui è stato costruito il primo stereoscopio che funzionava attraverso una combinazione di specchi e di prismi. Perciò è possibile dire che non si tratti di immagini che possono essere elaborate solo in maniera computerizzata. Per quanto riguarda le immagini tridimensionali è possibile riuscire ad avere un reale focus solo quando si va ad incrociare lo sguardo, per cui si deve imparare a farlo nel modo giusto per avere una visione corretta dello stereogramma.

I motivi per cui i due occhi vedono due immagini distinte in uno stereogramma

Spesso gli stereogrammi vengono inseriti all’interno di pagine web o inviati come catene, come gioco e passatempo. Esiste una ragione per cui gli occhi vengono ingannati e illusi da questo tipo di immagine e deriva dal fatto che questa costruzione visiva si basa su un principio ben definito.

A seconda della distanza dell’occhio dallo stereogramma si avrà un angolo di convergenza differente, e siccome gli occhi non saranno posizionati nello stesso punto del volto ma in due punti diversi (e distanti in maniera diversa dalla visuale dello stereogramma), avranno due percezioni completamente diverse. Ma questa è un’opportunità di dare un senso tridimensionale ad una immagine che invece non lo è affatto ma è bidimensionale e piana, come specificato all’inizio di questo articolo. E tutto questo grazie alla particolare elaborazione che il cervello a di ciò che gli occhi vedono. Perciò se si vuole andare a creare uno stereogramma, ciò che si deve fare è semplicemente sovrapporre due immagini delle quali una è destinata all’occhio sinistro e l’altra è destinata all’occhio destro, perché tanto verranno percepite ognuna dall’occhio indicato ed in maniera separata ma poi il cervello le elaborerò come un insieme, che per l’appunto risulterà tridimensionale e dunque avere quella profondità che in realtà le immagini non hanno.

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