Angelo Giustini è stato nominato commissario della sanità del Molise. In questo nuovo ruolo non vuole essere chiamato “generale”, in quanto non gli piace che si usi il titolo militare nel mondo civile. In ambito sanitario è semplicemente “dottore”. Lo ha chiesto proprio come una forma di gentilezza, e ciò fa capire come Giustini affronterà l’incarico assegnatogli. Infatti, secondo lui, la sanità non è una materia che deve essere trattata come avviene nei comandi e nelle caserme.

Primo incontro al ministero della Salute

Intanto, martedì pomeriggio scorso (10 dicembre 2018) il dottor Giustini ha avuto il suo primo incontro al ministero della Salute, dove ha dovuto affrontare le formalità istituzionali e ha preso contatto con i dirigenti del decastero guidato da Giulia Grillo.

Tuttavia, sembra che a breve ci sarà un nuovo vertice, come ha anticipato a Primo Piano Ida Grossi, il sub commissario. In occasione di tale riunione, che coinvolgerà entrambi i Ministeri coinvolti, Economia e Salute, verrà fatto il punto della situazione.

Di fatto, ad Angelo Giustini, medico e generale della Finanza in congedo, e all’ex dg dell’Asl di Asti, verranno assegnate, non solo competenze, ma anche obiettivi differenti nella gestione del piano di rientro del debito.

In realtà, la data del summit, per ora, è ancora da stabilire. Si parla, probabilmente, della prossima settimana, come è stato detto a Giusti, ma non si a ancora nulla di certo.

Per ora Giustini si è dimostrato sereno

Fino ad ora Giustini si è detto molto sereno, anche perché, di fatto, non conosce la situazione e non può ancora pronunciarsi al riguardo, ma soprattutto non sa ancora quali saranno le sue prime mosse, come del resto ha dichiarato nell’intervista telefonica a Teleregione: “Non ho sotto gli occhi la problematica, tutto qui”. E ha aggiunto: “Non so inventare“.

Una nuova pagina nella gestione della sanità

Il Molise, con la nomina di Giustini, volta l’ennesima pagina nella gestione della sanità. Di fatto, tra i primi compiti della nuova struttura c’è la stesura del nuovo programma operativo che scade il 31 dicembre 2018.

Inoltre, c’è anche l’uscita dal commissariamento, che oggi appare meno lontana di cinque anni fa, sia dal punto di vista finanziario che per quanto riguarda l’erogazione dei servizi e, di conseguenza, dei livelli essenziali di assistenza. A guidarla, un generale che in questo incarico, però, non si sente tale.

Conferenza delle Regioni

Tuttavia, giovedì scorso c’è stata anche la Conferenza delle Regioni, dove si è discusso anche del commissariamento. Di fatto, i governatori avevano sostenuto la posizione di Donato Toma, che chiedeva di nominare i presidenti di Regione commissari della sanità. Ciò non è avvenuto, per tanto, ci dovrebbe essere stata la reazione dei presidenti. Mercoledì scorso, in commissione Salute, è stato approvato un documento contro l’incompatibilità, mentre giovedì mattina è stato integrato. L’azione congiunta di Toma e di Calabria Oliverio avrebbe dovuto portare alla richiesta di ritirare le nomine in autotutela. Non si sa ancora come è andata, probabilmente lo si saprà nei prossimi giorni.