Implantologia dentale con poco osso: come si procede

Soprattutto nel caso di persone anziane, l’implantologia dentale per sostituire i denti si complica un pochino e l’odontotecnico deve valutare le condizioni dell’osso e delle gengive per poter procedere e ottenere un risultato impeccabile che consenta di ritrovare la piena funzionalità della masticazione.

Come deve esser l’osso

La mandibola o la mascella in cui l’odontotecnico impianta le viti in titanio su cui agganciare li denti artificiali devono avere certe caratteristiche. Per valutare le condizioni dell’osso, si deve eseguire una radiologia al cranio, del tutto sicura e senza conseguenze perché a basse radiazioni. Il macchinario per i raggi è già in loco nello studio dentistico senza costringere il paziente ad andare in ospedale per questo esame. Le moderne apparecchiature danno molte informazioni sulla qualità dell’osso, potendo valutare la presenza delle condizioni perfette per procedere con un intervento di implantologia dentale. Le radiazioni a basso volume permettono di avere una visione tridimensionale della testa e dell’ossatura, oltre che alla relativa consistenza dell’osso. Lo scopo della procedura è infatti valutare la densità ossea che nelle persone anziane che devono sostituire l’intera arcata dentale spesso è ridotta. Si valuta anche la qualità ossea cioè la porzione di tessuto delle gengive che ricopre la mascella o la mandibola. Il diploma odontotecnico assicura una carriera sicura in questo ambito.

Cosa fare nel caso di risultati non buoni

La radiologia al cranio può evidenziare diverse problematiche, come una densità ossea molto bassa e poco tessuto gengivale. nonostante i risultati non siano ottimali, si può ugualmente avere un impianto dentale su misura che sostituire i denti mancanti. In questo particolare caso che è comunque molto frequente, l’odontotecnico incarica l’odontoiatra, cioè il dentista, di eseguire un intervento di rigenerazione ossea. Lo scopo di tale procedura è rigenerare la mascella o la mandibola e renderle adatte all’implantologia.

Le cause che stanno dietro a una sensibile riduzione ossea possono esser molte. Anzitutto, bisogna tenere conto dell’osteoporosi. La riduzione della densità dell’osso può esser legata proprio a problemi di decalcificazione delle ossa che molti anziani presentano. Altre possibili cause dell’assottigliamento osseo sono da ricercare nelle abitudini di igiene orale a casa. Chi non lava bene i denti e non rimuovere bene la placca, potrebbe avere del tartaro. La placca, cioè una patina giallastra che si deposita sui denti dopo aver mangiato, se non è rimossa, sedimenta a scende nelle gengive fino a creare problemi di parodontite. Detta anche piorrea, questa condizione infiamma le gengive che si ritirano. Negli stadi più avanzati, questa condizione provoca la caduta dei denti.

Una volta che i denti cadono, non solo per colpa della parodontite ma anche per altre cause, il processo di riduzione ossea e gengivale si innesca naturalmente. Se le ossa mascellari perdono la loro funzione primaria di sostengo alla dentatura, si riassorbono, si riducono e si assottigliano. In tutti questi casi, si procede con la rigenerazione ossea per poi procedere con l’implantologia come di consueto.

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