Servizio mensa all’ospedale Caracciolo, revocato l’affido alla ditta esterna: il personale resta al suo posto

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stella, Andrea Greco, ha fatto sapere che le cucine dell’ospedale San Francesco Caracciolo continueranno a svolgere in maniera regolare la propria funzione. Il politico si è occupato personalmente della vicenda nelle ultime ore.

Revocato l’affido ad una cooperativa esterna

Di fatto, è stato revocato l’affido ad una cooperativa esterna che, da ieri (venerdì 1 febbraio), avrebbe dovuto prendere il posto dei 4 dipendenti, che in passato hanno sempre garantito il funzionamento delle cucine dell’ospedale molisano.

In tale vicenda, decisivo è stato l’intervento, di Gennaro Sosto, direttore generale dell’Asrem, che, dopo essere stato incalzato diverse volte da Greco, ha annullato il provvedimento annunciato diverse settimane fa. Tuttavia, a fare leva sulla decisione sarebbe stato l’eccessivo aggravio dei costi e la necessità di riconvertire all’interno della struttura sanitaria il personale che fino a quel momento di era occupato delle cucine, adibendolo ad altre mansioni.

I 4 cuochi resteranno per il momento al proprio posto

Alla luce dei fatti, quindi, sembra proprio che i tradizionali 4 cuochi rimarranno al loro posto. Ad interessarsi della situazione, del resto, era stato anche Edmondo Amicarelli, assessore comunale alla Sanità, il quale, più volte, si è adoperato per incontrarsi con  il direttore amministrativo, Antonio Forciniti.

Tuttavia, la risoluzione, almeno momentanea, del problema cucine, non va a cambiare quanto sta accadendo all’interno dell’ospedale, che è attualmente alle prese con tagli ai servizi e carenza di personale medico. Di fatto, non si riesce a capire perché il Molise non riconosca il Caracciolo quale struttura disagiata, come previsto dal governo nazionale, attraverso il decreto Balduzzi.

Una situazione non più rinviabile: “É arrivato il momento di smetterla con la propaganda politica”

La situazione che sta vivendo tale struttura sanitaria del Molise non è più accettabile, soprattutto se si tiene conto del fatto che la popolazione è costituita per la maggior parte da anziani, che hanno delle specifiche esigenze, e che buona parte dei cittadini che si trovano tra l’Alto Sangro e L’Alto Vastese si rivolge all’ospedale agnonese.

Infatti, alla luce dei fatti, Greco ha sottolineato: “E’ arrivato il tempo di smetterla con la propaganda politica e dare risposte alle genti delle aree interne alle prese con annosi problemi quali diritto alla salute, lavoro e viabilità al collasso, tanto per citarne qualcuno“. E ancora: “Impossibile far finta di niente davanti alle parole di don Francesco Martino, voce autorevole e scevro da qualsiasi condizionamento politico, che nei giorni scorsi ha denunciato la pesantissima situazione vissuta all’interno della struttura. Accordi di confine con il vicino Abruzzo e riconoscimento nei fatti di struttura disagiata devono tornare al centro del dibattito in maniera repentina. Inammissibile continuare a scherzare con la vita delle persone, perché c’è carenza di medici o, cosa ancora più grave, un macchinario non funziona. Per l’ennesima volta, inutile ribadire, come il Caracciolo è e resta un presidio di vitale importanza soprattutto, ma non solo, nei lunghi periodi invernali. Un concetto elementare che l’attuale maggioranza in Regione persevera a non recepire, ma che come M5s riproporremo in tutta la sua urgenza al commissario alla Sanità, Angelo Giustini e al sub – commissario, Ida Grossi”.

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