Sigarette elettroniche: quanto sono sicure?

Cosa c’è da sapere sulla sicurezza delle sigarette elettroniche e quali sono le prescrizioni legislative a riguardo? Ecco tutto quello che c’è da approfondire sull’argomento.

La sicurezza delle sigarette elettroniche

Quando le sigarette elettroniche sono state immesse sul mercato molti hanno iniziato a nutrire forti dubbi sul loro utilizzo, ma soprattutto a considerare i possibili effetti dannosi dello svapo a carico della salute. Il tema che ruota attorno alla sicurezza delle e-cig è stato ampiamente affrontato sin dal 2003, anno in cui questi dispositivi sono stati ideati dal celebre farmacista asiatico Hon Lik e considerati quali alternative per smettere di usare la sigaretta a combustione.

Occorre considerare che, almeno durante i primi anni dalla loro creazione, le sigarette elettroniche venivano acquistate prevalentemente per ragioni ludiche e di svago, soprattutto per svapare in compagnia utilizzando liquidi dal gusto aromatizzato. Tuttavia, a partire dal 2012, le e-cig hanno iniziato a riscuotere sempre maggior successo anche fra i fumatori più incalliti, tanto da essere considerate soluzioni efficaci per lasciarsi alle spalle le tradizionali sigarette. Il fenomeno ha di conseguenza catturato l’attenzione della comunità scientifica e medica, la quale ha iniziato ad approfondire gli effetti delle e-cig sull’organismo e a confrontarli con quelli delle sigarette tradizionali.

In seguito alle numerose ricerche oggi è possibile affermare che le sigarette elettroniche sono sicuramente meno dannose di quelle convenzionali. La ragione è molto semplice e legata alla modalità di funzionamento di questi dispositivi elettronici, equipaggiati con resistenza e boccaglio per l’inalazione. Quando si usa una e-cig, infatti, non si verifica il processo della combustione e inoltre al posto del tabacco si trova un liquido aromatizzato che, una volta a contatto con la resistenza, viene riscaldato per produrre semplice vapore acqueo. In questo modo come è facile intuire, senza la combustione del tabacco, il fumatore potrà evitare di introdurre nei polmoni il catrame e altre sostanze dannose per la salute, tipiche dalla sigaretta classica.

Nonostante tutto alcuni studi di settore mettono in luce il fatto che le e-cig siano comunque dispositivi che si possono usare anche con liquidi non a base neutra, dunque che consentono l’inalazione della nicotina, sostanza che minaccia la salute dell’uomo e provoca anche dipendenza.

Questo spiega come mai si è resa necessaria l’attuazione di leggi che regolamentano l’uso e la commercializzazione delle sigarette elettroniche, specialmente per ciò che riguarda i liquidi.

Più nello specifico, la normativa europea di riferimento è la TPD, che contiene tutte le prescrizioni relative alla commercializzazione dei prodotti a base di tabacco e che contengano la nicotina. Il quadro normativo, a partire dalla promulgazione, è stato oggetto di lunghi dibattiti da parte della Commissione Europea. La legge è stata successivamente recepita anche in Italia nel 2017, anno in cui le e-cig e i liquidi sono diventati Monopolio di Stato.

La TPD consente di individuare quali sono i prodotti a base di tabacco che possono essere venduti in modo legale e fornisce inoltre tutte le informazioni per un corretto utilizzo da parte dei fumatori.

La legislazione europea in tema di e-cig e liquidi

Cosa prevede esattamente la TPD? A stabilirlo è l’articolo 20 di questo decreto, che riguarda per l’appunto le e-cig e i relativi liquidi. La norma più in particolare dispone che questi prodotti, per poter essere regolarmente commercializzati, devono avere specifici requisiti. Non basta che siano conformi alle leggi, ma occorre anche che vengano notificati alle competenti autorità almeno 6 mesi prima dalla loro commercializzazione.

Il decreto prevede che le sigarette elettroniche e liquidi debbano anche riportare tutte le informazioni riguardanti l’azienda produttrice, oltre che la specificazione dettagliata degli ingredienti, incluse le percentuali dei vari ingredienti, oltre che le emissioni generate dalla vaporizzazione.

Affinché la vendita possa considerarsi legale le e-cig e i liquidi dovranno anche essere accompagnati dalle indicazioni sui dati tossicologici, con particolare riferimento alle sostanze che possono provocare dipendenza una volta riscaldate. Altrettanto importanti sono le informazioni sulle dosi di nicotina contenute all’interno dei flaconi o delle ricariche. Infine i prodotti riporteranno anche le istruzioni dettagliate sul funzionamento e sulla modalità d’uso, comprese quelle che attengono al meccanismo di apertura della ricarica, ove presente.

Scopo del legislatore europeo è stato quello di salvaguardare la salute dei consumatori quando utilizzano liquidi che racchiudono percentuali di nicotina, in quanto comunque dannosi per la salute.

Il decreto stabilisce infatti anche la quantità di prodotto che è possibile vendere e quali sono i limiti massimi di nicotina da inserire all’interno dei liquidi. A questo riguardo i flaconi per la ricarica non possono contenere più di 10 ml di nicotina. Diverso è il caso delle cartucce compatibili con le e-cig usa e getta, le quali non devono oltrepassare i 2 ml di nicotina, valore che sale a 20 mg/ml per i flaconi di e-liquid venduti nel formato da 10 ml.

Liquidi di qualità per sigarette elettroniche

All’interno del decreto viene anche stabilito che i liquidi contenenti nicotina devono essere privi di vitamine, additivi, caffeina, taurina e altre sostanze che possano dare apparenti benefici o facilitare l’assorbimento di sostanze dannose.

Questo spiega come mai sono stati proprio i liquidi per sigarette elettroniche ad essere al centro dei dibattiti delle comunità scientifiche. I pareri sul punto sono stati a lungo contrastanti. Dai vari studi è più volte emerso che la pericolosità di questi prodotti è da ricondurre alla quantità non solo di nicotina ma alla qualità degli ingredienti utilizzati.

In linea generale un liquido per sigarette elettroniche è composto da glicerolo vegetale, un composto organico molto usato anche nell’industria alimentare, naturale e del tutto biocompatibile. I liquidi racchiudono inoltre glicole propilenico e vari aromi di origine vegetale, ai quali può essere aggiunta o meno una quantità variabile di nicotina.

L’entrata in vigore della normativa europea sulle e-cig ha sicuramente portato tutta una serie di conseguenze svantaggiose per i rivenditori e i consumatori italiani. Almeno fino al 2018 abbiamo assistito ad una vera e propria battuta d’arresto nella commercializzazione e nell’utilizzo delle sigarette elettroniche. Specialmente quando i liquidi sono diventati Monopolio di Stato, allo stesso modo del tabacco, questi hanno subito una forte tassazione che ha portato ad un aumento considerevole del prezzo di vendita.

A tutto questo bisogna aggiungere che la legislazione italiana puniva la vendita delle ricariche non solo online ma anche nei negozi specializzati, ammettendo questa commercializzazione solo all’interno delle tabaccherie. Tutto questo ha portato ad un’ondata di polemiche a tal punto da rivedere il testo di legislativo per apportare le modifiche necessarie. Nel corso del 2019, pertanto, è stata emanata una legge che ha ridotto la tassazione sui liquidi premettendo anche l’acquisto online degli stessi.

In fase di scelta dei liquidi è comunque importante recarsi presso e-shop che permettono di spaziare fra prodotti di qualità e altamente sicuri. Questi negozi offrono un vasto assortimento di ricariche e liquidi tabaccosi, fruttati, aromatizzati alla vaniglia, caramellati etc. Trattasi di flaconi a base neutra o con percentuali di nicotina variabili, utili per iniziare il proprio programma di disintossicazione fino a smettere di fumare.

Esiste anche la possibilità di acquistare liquidi personalizzati in base alle specifiche esigenze del fumatore, quindi con formulazioni su misura. Tutto questo e molto altro si trova su Terpy.it, diventato un punto di riferimento sul web in cui acquistare liquidi per sigarette elettroniche che soddisfano esigenze diversificate.

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