Isernia, il Comune alla ricerca di fondi per riaprire la piscina di contrada “Le Piane”

L’amministrazione di Isernia si sta impegnando alacremente per restituire ai propri cittadini la piscina di contrada “Le Piane”, nonostante, per ben due volte, il bando per la gestione sia stato completamente ignorato. Si stanno dunque, valutando soluzioni alternative, in modo da rendere l’appalto più vantaggio dal punto di vista economico ai privati.

La speranza è che l’aiuto necessario per tale progetto venga dalla Regione. Del resto, nei giorni scorsi il sindaco Giacomo d’Apollonio e l’assessore allo Sport Antonella Matticoli hanno avuto modo di incontrare il governatore Donato Toma, che è parso disponibile e desideroso di trovare una soluzione. La trattativa, a quanto sembra sta andando avanti, ma per ora non si ha ancora nessuna certezza in merito al futuro della struttura, che presenta diverse criticità, che sono già state esposte il mese scorso, in occasione della visita del presidente a Palazzo San Francesco.

Bandi deserti: la cifra richiesta ai privati è troppo elevata

A scoraggiare gli imprenditori interessati al progetto di ristrutturazione e di gestione della piscina sarebbe stata la cifra proibitiva richiesta dal Comune, vale a dire 1 milione 194mila euro. Tale considerevole importo, tuttavia, sarebbe effettivamente necessario a detta dello studio di fattibilità commissionato dal Comune, per ridare vita e rimettere in sicurezza il complesso obsoleto e ormai abbandonato da tempo. Tale somma, inoltre, servirebbe anche per conformare la struttura ai criteri antisismici stabiliti dalla normativa in auge, nonché a sfruttare le aree adiacenti attraverso la creazione di bar o di spazi ludici.

Giacomo d’Apollonio, dopo l’incontro di luglio, ha così commentato a Primo Piano Molise: «Il presidente Toma ha giudicato il nostro progetto di finanza un’ottima proposta, calcolando che abbiamo proposto terreni comunali in concessione per avviare eventuali attività commerciali, di ristorazione e di intrattenimento. L’ha giudicata un’ottima idea e ha chiarito che i bandi vanno redatti bene a livello tecnico. Sulla piscina l’interesse c’è stato, ma all’atto di investimento non è arrivata alcuna proposta per una serie di motivi. Con Toma abbiamo parlato della necessità di fare un quadro finanziario e quindi fare un calcolo degli anni, della tariffa e dei potenziai utenti. Da qui si vede se c’è o no convenienza». Secondo il sindaco, a complicare il tutto è stato il fatto che l’impianto è vecchio e non è adeguato alle norme antisismiche attualmente in vigore ed indispensabili per garantire la sicurezza dei cittadini. L’intervento della Regione, secondo d’Apollonio, è necessario per alleggerire la quota prevista per l’acquisto da parte dei privati.

Il bilancio, come si può ben immaginare è già stato delineato, tuttavia, la speranza è che possa essere in qualche modo ritoccato, in modo da consentire lo spostamento di somme di denaro utili per permettere al Comune di restituire alla città un presidio sportivo importante per allietare, non solo i mesi estivi, ma anche quelli delle restanti stagioni. Staremo a vedere cosa succederà, per ora non si può fare altro che incrociare le dita ed attendere la decisione della Regione. Del resto, la volontà degli imprenditori sembra buona, ma effettivamente la cifra proposta è alquanto proibitiva.

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