Venafro, bambina rischia la vita a causa della chiusura del Ss Rosario. Provvidenziale l’intervento dei volontari della Croce Azzurra

A soli due giorni di distanza dalla chiusura del Punto di primo intervento di Venafro, si sono manifestati i primi disagi dovuti al disservizio. Ieri mattina, infatti, una giovane famiglia si è recata d’urgenza al Ss Rosario per ricevere assistenza per la figlia che aveva perso i sensi a seguito di una caduta, ma si è trovata le porte sbarrate.

Ad evitare il peggio è stato il provvidenziale aiuto dei volontari della Croce Azzurra, che hanno caricato la piccola e l’anno trasportata presso il pronto soccorso di Isernia, dove ha potuto ricevere le cure tanto agognate.

Tanto spavento, ma per fortuna il lieto fine

Appaiono ancora increduli i genitori della bambina di 2 anni e mezzo che ieri hanno dovuto scontrarsi con la chiusura dell’ospedale di Venafro, al quale si erano recati per chiedere aiuto medico. Del resto, oltre all’accesso sbarrato, la famiglia ha dovuto fare i conti anche con l’impossibilità di intervento dell’equipe del 118, che era impegnata in un incidente avvenuto a più di 15 chilometri di distanza, all’altezza di Monteroduni.

Tuttavia, quando ormai si stava prospettando il peggio, è intervenuta la Croce Azzurra, che si trovava a poca distanza dall’ex pronto soccorso, sopperendo alle carenze del sistema sanitario. I volontari, infatti, dopo aver prontamente appreso che i soccorsi sarebbero tardati e che le ambulanze provenienti da Isernia o da Cerro al Volturno avrebbero impiegato troppo tempo per raggiungere per raggiungere Venafro, hanno deciso di trasportare la piccola al Veneziale con l’automedica.

Per fortuna, dunque, è andato tutto per il meglio, ma di certo questo non rassicura in merito al futuro. Quante persone, infatti, saranno così fortunate da poter contare sul prodigioso intervento dei volontari? Questa è effettivamente la domanda che si stanno facendo i venafrani, e con essi anche il personale medico dell’ormai chiuso SS Rosario, nonché coloro che prestano servizio presso la Croce Azzurra.

Un futuro incerto e poco roseo all’orizzonte

Al di là delle polemiche, la cosa sulla quale vale la pena di riflettere è se il Punto di Primo intervento, che forniva assistenza a Venafro ed alle zone limitrofe, possa effettivamente essere sopperito da una sola ambulanza del 118 attiva in loco.

La risposta, visto l’episodio di ieri, sembra essere abbastanza chiara, poiché qualora l’equipe medica venga richiesta in una determinata area, tutta la restante zona compresa tra Sesto Campano e Monteroduni rimarrebbe sguarnita e dovrebbe attendere l’eventuale intervento della guardia medica o delle ambulanze dei centri di Isernia o di Cerro al Volturno, mettendo, in alcuni casi, in serio pericolo la vita delle persone.

A ciò va aggiunto che il crescente afflusso generato dalla chiusura del Ppi di Venafro, porterà in breve all’intasamento del pronto soccorso di Isernia. Non resta, dunque, che attendere e sperare che vengano presi dei provvedimenti nel più breve tempo possibile. Per ora non si può che gioire per il lieto fine di ieri e ringraziare i volontari per il loro coraggioso e tempestivo intervento, come, del resto, hanno fatto a più riprese i protagonisti della spiacevole vicenda.

 

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