Operazione Pensa, oggi in carcere i primi interrogatori di Maselli e Di Bartolomeo

Oggi, martedì 12 marzo 2019, si terranno gli interrogatori a carico di Michele Di Bartolomeo ed Andrea Maselli, presso il carcere  di via Cavour. I due uomini di origini campobassane sono stati arrestati venerdì scorso, durante l’operazione congiunta tra Polizia e Carabinieri e coordinata dalla Procura di Campobasso, che è stata ribattezzata “Pensa”. Nei prossimi giorni, invece, sarà la volta di altre 4 persone costrette ai domiciliari nell’ambito del blitz.

Azioni criminali in città

I due uomini sono stati incarcerati, perché hanno messo a segno una serie di azioni criminali, seminando il panico in città.

Di Bartolomeo è quello con maggiori precedenti. Si tratta di un 25enne, noto alle forze dell’ordine per aver imbrattato diversi muri del capoluogo pentro con la sua tag “Pensa”, che ha dato il nome anche all’operazione. É stato arrestato per aver rapinato una gioielleria in Romania.

Tuttavia, la gang è responsabile anche del pestaggio di un 26enne, della sottrazione di un Rolex, avvenuta presso la zona pub alcuni mesi fa, e della rapina in casa di una ragazza brasiliana, in zona Montegrappa. In merito a quest’ultimo episodio, Maselli si è presentato presso gli uffici di via Mazzini, accompagnato dal legale Fazio.

Inquietanti retroscena

L’indagine relativa a questa banda di criminali campobassani ha messo in luce inquietanti retroscena: dalla complicità dei genitori di Pensa, ai proventi di spaccio, estorsioni e rapine, che consentivano al 25enne di guadagnare fino a 2000 euro al giorno. Il bottino accumulato, di ben 90mila euro, era stato occultato dietro ad una parete della mansarda. Ad incastrare l’uomo è stata un’intercettazione, nella quale proponeva ad una donna di ingoiare droga da trasportare in Perù, offrendole 50mila euro per un chilo e mezzo di sostanza stupefacente.

“Guadagno più di tutti i poliziotti messi assieme”

Di Bartolomeo, durante un’intercettazione, ha dichiarato: “Guadagno più di tutti i poliziotti messi assieme”.

Il 25enne aveva capito di essere sotto stretta sorveglianza, per questo lasciava spesso la luce accesa, con l’intento di ingannare gli agenti. Inoltre, per non lasciare alcuna traccia dei suoi movimenti, cambiava spesso la sim del telefono.

Il legali dei due arrestati

L’avvocato Silvio Tolesino, il legale di Di Bartolomeo, nell’attesa di aver bene chiaro il quadro accusatorio, ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, almeno per il momento. Infatti, ha affermato: “Ho avuto modo di visionare brevemente il fascicolo. Essendo piuttosto corposo per il momento non mi sento di rilasciare alcuna dichiarazione”.

Alcune precisazioni sono arrivate, invece, dall’avvocato di Maselli, Fazio, che ha tenuto a precisare ai microfoni di Teleregione: “Martedì ci sarà l’interrogatorio di garanzia ed è il primo atto attraverso il quale il mio assistito avrà occasione di esporre la sua difesa così come ha fatto già con la confessione resa nell’immediatezza dei fatti di gennaio, in cui lo stesso partecipò alla rapina e se ne assunse le responsabilità tramite quell’interrogatorio. In quell’occasione non fece un “tentativo maldestro di discolpare se stesso per accusare gli altri”. Assolutamente no. In quell’occasione lui fece luce sulle sue responsabilità di cui se n’è assunto la paternità senza avere intenzione di accusare gli altri. Ha ripetuto dei fatti oggettivi che riguardavano se stesso e non gli altri. Così come al mio assistito non è addebitato alcun tentativo di estorsione o estorsione consumata. In merito agli episodi di droga ha una sola contestazione ma anche su questo potremo dimostrare di essere estranei in merito agli episodi delle sostanze stupefacenti. Martedì di fronte al gip daremo ulteriore e ampia spiegazione rispetto a quelle che sono state le dinamiche che lo hanno visto coinvolto nella vicenda“.

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